21 agosto 2019
Cronaca
Pedofilia, respinto l’appello del cardinale Pell: “Sconterà la pena di 6 anni in carcere”. Santa Sede: “Può ricorrere all’Alta Corte”
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato che “ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane, come dichiarato il 26 febbraio in occasione del giudizio in primo grado, la Santa Sede prende atto della decisione di respingere l’appello del cardinale George Pell. In attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario, ricorda che il cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte. Nell’occasione, insieme alla Chiesa di Australia, la Santa Sede conferma la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l’impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili”.
Pell, attraverso il suo portavoce, ha espresso tutta la sua “delusione” per la decisione dei giudici e anche la sua determinazione a ricorrere all’Alta Corte, sottolineando che la condanna in appello è stata decisa a maggioranza, 2 voti contro 1. Immediata anche la presa di posizione di monsignor Mark Coleridge, arcivescovo di Brisbane e presidente della Conferenza episcopale australiana. “I vescovi cattolici australiani – ha affermato il presule – ritengono che tutti gli australiani debbano essere uguali ai sensi della legge e accettare di conseguenza il giudizio odierno”. Il team legale del cardinale Pell ha dichiarato che esaminerà la sentenza al fine di determinare una domanda speciale di congedo all’Alta Corte.
fonte Il Fatto Quotidiano